Della paedophilia e altri sentimenti
Non c'è niente di convenzionale o di scontato in questa storia: non è convenzionale la luminosa Annie Leclerc, autrice del testo; non l'argomento, assolutamente tabù e relegato, generalmente, alle pagine di cronaca nera. Questo testo, non completamente compiuto (è stata l'amica Nancy Huston a ritrovarlo tra le carte lasciate da Annie Leclerc dopo la sua morte), ma così coinvolgente, profondo e allo stesso tempo poetico, è il tentativo appassionato di dare un nome ad un sentimento in cui si mescolano, fino a confondersi, la bellezza, l'amore e la violenza. Con una scrittura capace di una liricità intensa e di affondi inaspettati in ciò che resta di impensabile della vita psichica, Annie Leclerc, che ha conosciuto nell'infanzia la confusione e lo smarrimento prodotti da un'aggressione sessuale, tenta di restituire la parola alla bambina violata, rimasta afona per il tradimento compiuto dall'adulto.