Architettura terza. Forme e visioni del paesaggio tecnologico

Architettura terza. Forme e visioni del paesaggio tecnologico

Per stare al mondo l'uomo realizza edifici finalizzati a dimorare o a svolgere le sue attività; queste costruzioni vengono definite rispettivamente "architettura prima" e "architettura seconda", mentre quelle destinate alla gestione tecnologica di energia, materia e informazione, sono definibili "architettura terza". La forma dell'architettura terza rappresenta da sempre una componente fondamentale nella visione del paesaggio, e il suo valore risiede nella capacità di descrivere, in ogni epoca, l'emozione della società che ne usufruisce. Essa contribuisce alla caratterizzazione visibile o invisibile del territorio; determina una sensazione ambivalente di attrazione, come risultato dell'ingegnosità umana, e turbamento, per i rischi connessi a eventi catastrofici; oscilla tra la produzione tecnica e l'azione artistica. Ragionando intorno al triplice significato attribuito da Italo Calvino alla "visibilità", il testo prende in considerazione tre diverse implicazioni per l'architettura terza, indagata come strumento per la comprensione del paesaggio, come manifestazione dell'anima contemporanea e infine quale repertorio espressivo della pratica progettuale. La sua qualità consiste, non tanto nel fornire una risposta tecnica alle esigenze abitative, quanto piuttosto nel porre nuove domande per costruire le visioni, abitare le emozioni e pensare le forme del paesaggio tecnologico contemporaneo.
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