Stravaganti in numero perfetto. Viaggio a ritroso di due solitudini

Stravaganti in numero perfetto. Viaggio a ritroso di due solitudini

In una città del nord Tazio Della Torre Statella, nobile decaduto e già avvocato, vive di rendita amministrando gli immobili ricevuti in eredità. È un uomo di circa sessant'anni, un po' misantropo e vagamente misogino; non ha amicizie, vive da scapolo in un posto che detesta. Una volta a settimana riceve in casa Florida, una donna discreta che arrotonda le entrate pur senza essere una vera e propria prostituta. Ha una vita normale che gli tiene nascosta, sulla quale lui non fa mai domande. Pare essere sola quanto lui. Una sera, per noia, Tazio acquista da un robivecchi un oggetto di seconda mano. Non gli servirebbe, ma c'è nell'acquisto un richiamo che non sa decifrare, qualcosa che puntualmente darà vita a passato incedente, una storia mai rimossa e che si riproporrà suo malgrado. Per Tazio Della Torre Statella è il momento di fare bilanci. Prendere atto di ciò che è diventato scegliendo di essere ciò che, in fondo, già era. Altro scopo non ha, il fantasma della donna che ha appena revocato, se non quello di portare disordine nella sua vita ordinaria.
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