Rituale e confini. Dialogare attraverso i riti
Dopo aver ricostruito le argomentazioni di quegli autori che, in vario modo, hanno sostenuto un'interpretazione del rituale come una pratica dalla natura escludente, questo lavoro cerca di mostrare la ragionevolezza di una tesi opposta: quella in base alla quale il rituale contiene in sé delle proprietà emergenti e generative tali da favorire il dialogo con l'altro. Attraverso un'attenta analisi della letteratura, prevalentemente sociologica e antropologica, la tesi che il volume fa propria è quella che considera il rituale come una risorsa nella costruzione di legami sociali di tipo inclusivo e, quindi, come una forma di agire attraverso la quale diviene possibile mediare le differenze e negoziare i confini che le separano, senza che questi ultimi vengano elusi o eliminati.