La pietà del pensiero. Heidegger e i «Quaderni neri»

La pietà del pensiero. Heidegger e i «Quaderni neri»

Heidegger è stato antisemita? Di che tipo di antisemitismo si tratta? La "Judenfrage" è davvero il cuore degli "Schwarze Hefte"? Che tipo di responsabilità si possono ascrivere alla filosofia di Heidegger davanti all'orrore dell'Olocausto? Perché questa ossessione solo per il caso Heidegger? E perché questo diffuso anti-heideggerismo di ritorno? Come collocare l'interpretazione di Heidegger nella storia della filosofia dopo la pubblicazione dei "Quaderni Neri"? Ha senso pronunciare ora, allo stato attuale della pubblicazione della "Gesamtausgabe", giudizi definitivi o tentare ricostruzioni a posteriori? Queste sono alcune delle domande alla base del libro. Il lavoro sulle "Uberlegungen" II-XV e sul recentissimo volume delle "Anmerkungen" I-V ha rappresentato un'occasione importante per praticare un'ermeneutica scrupolosa e libera da ideologie di ogni sorta; per riflettere sui molti temi contenuti nei "Quaderni Neri" e problematizzarne le domande radicali. Ciò che è emerso da questo lavoro è che il pensiero di Heidegger, anche quello caratterizzato dalle affermazioni più abissali e dal buio della storia che le ha alimentate, è qualcosa di più dell'affaire Heidegger.
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