Senza l'urgenza del presente
La storia si svolge nel periodo che va dagli anni 70 ai giorni nostri. Francesco, uno studente liceale bresciano, è fermamente convinto che nel DNA di ogni individuo oltre ai caratteri somatici, come il colore dei capelli, degli occhi o della pelle, sia scritta anche la data della morte. Secondo lui, è presente un gene, una sorta di orologio biologico che, grazie alla produzione di una determinata sostanza, trasmette a tutte le cellule dell'organismo l'ordine di invecchiare fino al punto di non essere più in grado di svolgere le funzioni vitali. Sulla base di tale convinzione, terminata la maturità, va alla ricerca della facoltà e dell'università meglio attrezzata e quindi più adatta a portare avanti il tipo di studi che ha in mente. Questo lo conduce a Roma, dove riesce a convincere il direttore della facoltà di Chimica e tecnologia farmaceutica che la teoria su cui si basa l'intero progetto è valida e a incassarne il supporto.
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