Frocio e basta
Sulla versione ufficiale dell'omicidio di Pasolini si è ricamato per anni con pochi scrupoli di verità. A pochi venne il dubbio che quel traballante e contraddittorio scenario sessuale, fosse una messinscena per coprire un altro tipo di delitto. Perché una parte della cultura e del movimento gay in Italia si è fatta complice involontaria di un depistaggio durato quasi quarant'anni? Il brutale massacro di Pasolini (1975) resta uno dei buchi neri della notte repubblicana. Così come l'assassinio di Enrico Mattei (1962) o del giornalista Mauro De Mauro (1969). Pasolini e De Mauro muoiono forse per la stessa ragione, perché troppo vicini alla verità sull'omicidio di Mattei, che si preparavano a divulgare accusando Eugenio Cefis, successore di Mattei alla presidenza dell'Eni e fondatore della P2. Di Cefis Pasolini fa un personaggio centrale del suo incompiuto romanzo "Petrolio". In lui vede la "mutazione antropologica della classe dominante", quel nuovo Potere finanziario che avrebbe portato alla cattiva società cetuale di oggi, "in un Paese orribilmente sporco".
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