Sparire a se stessi. Interrogazioni sull'identità contemporanea
L'interrogazione sull'identità contemporanea è il tema chiave della sociologia di tutto il Novecento fino a questo primo scorcio del III millennio. Per esplorare gli esiti attuali della ricerca, bisogna ripercorrere la sua parabola dal momento in cui il Moderno è entrato nella maturità: gli anni tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. L'intera fase storica è stata investita da violente accelerazioni nel mutamento sociale: l'affermarsi della società di massa, della metropoli, della fabbrica, dei nuovi mezzi di comunicazione. Così il progressivo compiersi e la successiva dissoluzione del romanzo come forma elettiva di rappresentazione dell'identità moderna rispecchiano fedelmente la vicenda del Sé contemporaneo dalla sua affermazione alla sua caduta. Sull'orlo di un pressoché completo "disincanto del mondo", l'uso laicizzato, "demagizzato", di categorie arcaiche come il "caso" o il "destino" sembra marcare l'inizio di un suo "reincanto". Categorie arcaiche, dunque, prive di intenzioni e scopo, incontrollabili, ma utili a imbastire una rassicurante "narrazione del Sé" che ridia senso agli eventi di cui è fatta la nostra vicenda personale e allontanino l'incombere della morte, che rimane inesorabile sullo sfondo della nostra consapevolezza, irriducibile, indecifrabile, eterna.
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