Stefana. Il profumo acre dell'Est
Romania, 1999. In uno squallido appartamento dell'anonima Bucarest post Ceausescu, la vita della dodicenne Stefana sembra essere arrivata a un tragico epilogo. Orfana del giornalista americano Tom Lindner e della sociologa rumena Petra Stanila, la ragazzina è caduta nelle mani di una spregiudicata organizzazione criminale dedita a traffici infami. Pakistan, 1997. Inviata a Islamabad dalla CharityOng, l'organizzazione non governativa per cui lavora, Petra incontra Gino JB Brandi, dirigente di un'azienda di Milano che produce e esporta in giro per il mondo attrezzature ospedaliere. Intransigente e idealista lei, cinico (ma non troppo) e disincantato lui, passato come una salamandra attraverso i furori ideologici degli anni Sessanta e Settanta. Tra i due nasce un'intensa storia d'amore ed è a JB che Petra, in punto di morte, affiderà la figlia Stefana. JB non si tirerà indietro; rischiando la sua stessa vita pur di strappare Stefana ai suoi aguzzini, si troverà coinvolto in un'intricata vicenda di corruzione e criminalità organizzata. Al suo fianco, l'affascinante ex moglie francese, un paio di navigati poliziotti rumeni, una giornalista araba e un giovanissimo americano, autentico genio dell'informatica.
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