L'occhio sul crepuscolo. I maestri di un genere perduto
Veri maestri del genere, a parte il solitario di Providence, sono da ricercare altrove e ricadono in una cerchia di grandi artisti con alle spalle esperienze di vita crudeli che ne avevano plasmato un temperamento a volte bizzarro e burrascoso, altre volte profondo e sarcastico o che comunque li avevano spinti a studi approfonditi sull¿esoterismo e sulle pratiche paranormali. Personaggi capaci di andare oltre alle apparenze, di distinguersi nella vita comune per un¿originalità che contraddistingueva il loro approccio, completamente fuori dagli schemi, di trattare la vita di tutti i giorni. Sono maestri come Gustav Meyrink, Edgar A. Poe, Ambrose Bierce, William H. Hodgson, Robert E. Howard, Clark A. Smith, Nathaniel Hawthorne, Rudyard Kipling, Dino Buzzati, James G. Ballard e Jorge L. Borges, tanto per citarne alcuni, i veri re del fantastico. Si tratta di scrittori capaci di veicolare i loro testi per fare poesia sotto forma di prosa e raccontare storie senza fronzoli intrise di significati talvolta allegorici, altre volte satirici, quasi sempre da carpire con uno studio approfondito del testo.
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