L'inverno a diciott'anni
L'inverno a 18 anni. La stagione più rigida incontra l'età più ambita, l'anno in cui il fanciullo diventa uomo costretto dall'istituzione inconnubio con la biologia. E l'anno della piena maturità, in cui il ragazzo deve dimostrare di aver sviluppato gli attributi, innanzi ai coetanei, all'altro sesso, al mondo intero. L'eterna primavera adolescenziale sboccia in tutta la sua esuberanza lasciando spazio all'estate. Non è più il tempo di una stagione intermedia, ma di un periodo ben formato, costante, solare e ahimè afoso. Ci si spoglia degli abiti ingombranti, non si deve più fare i conti con l'imprevedibilità primaverile, tutto è chiaro, ben definito, il nuovo uomo avanza sicuro di sé, armato del suo corpo agile, scattante e prestante.
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