Pietro Lenzini. Limen 2012
Qui la pittura è testimonianza di uno stato di trasformazione del corpo; il colore, denso, rappreso o diluito, ha in sé l'organica potenzialità di trasformare il dato naturale. La dimensione estrema, nella decomposizione della carne, costituisce il confine oltre la fine, nei destini ultimi del corpo. La pittura, che è sempre trasformazione, assolve il compito di significare il proprio, prefigurando una possibile, escatologica resurrezione della carne. Ed è proprio nella chiesa di santa Cristina ed in particolare nella cripta che queste opere trovano suggestiva e appropriata collocazione e non solo per i significati iconografici che esse trasmettono.
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