Agire in comune. Antropologia e politica nell'ultimo Marx
Questo lavoro si colloca all'interno di un rinnovato interesse per il pensiero di Marx e la sua critica al capitalismo, manifestatosi negli ultimi anni anche in seguito alla crisi economica globale. La sua analisi si distingue per l'originale esplorazione del corpus marxiano: dal "Capitale", agli ultimi scritti politici, senza trascurare i numerosi appunti sulle scienze. Ne emerge un quadro storico-teorico articolato, in cui alla nozione di "individuo" si intrecciano quelle di "classe", "società" e "comunità". L'intento dichiarato consiste nel tenere assieme l'analisi della "spettrale oggettività" del capitale e l'assunzione politica della soggettività di classe, cogliendo anche l'instabilità della loro relazione. D'altronde il capitalismo è il primo modo di produzione in cui l'antagonismo costituisce la condizione stessa del suo darsi. Contrariamente a quanto vorrebbe un vecchio luogo comune, la tesi di fondo dell'autore è che lo scenario marxiano si caratterizzi per una tensione alla realizzazione individuale, intesa però non in contraddizione con la dimensione collettiva. Emerge quindi una dinamica antropologica che affonda nella materialità della situazione presente e che si rivela inconciliabile tanto con l'individualismo liberale quanto con ogni approccio organicistico. Alla base della riflessione sta l'"agire in comune" delle singolarità operaie, con la sua portata destrutturante nei confronti dell'assetto capitalistico e della forma-Stato.
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