La gestione dei servizi pubblici locali dopo il referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011
L'evoluzione normativa dei servizi pubblici locali sembra non avere mai fine. A pochi mesi dal varo del D.P.R. n. 168/2010, contenente le prescrizioni regolamentari attuative dell'art. 23-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, operatori ed interpreti sono chiamati ad affrontare una nuova realtà: l'abrogazione del citato art. 23-bis. Si tratta, quindi, nell'immediato, di comprendere quali siano, sul piano pratico, gli effetti del referendum abrogativo e a quale assetto normativo sia riconducibile la disciplina dei servizi pubblici locali. Una attenta e fredda analisi del sistema consente, in primis, di potere affermare che le conseguenze dell'esito referendario sembrano impattare sul sistema meno di quello che, prima facie, potrebbe immaginarsi, atteso che l'effetto abrogativo della norma non pone nel nulla tutti i principi contenuti nell'art. 23-bis e nel coevo D.P.R. n. 168/2010.
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