Non è giustizia. Storia incredibile di presunta corruzione

Non è giustizia. Storia incredibile di presunta corruzione

Nel corso della seconda rivoluzione giudiziaria italiana dopo Mani Pulite, il libro narra di un procedimento per corruzione contro un incensurato amministratore di società a capitale pubblico da parte del pool antimafia di Milano. Pur da subito riconosciuto del tutto estraneo alla criminalità organizzata veniva proposto sui media come "corrotto dalla 'ndrangheta". Si tratta di un cinquantenne del Partito Democratico con storia politica ex PCI. Sua moglie era allora Sindaco in carica del Comune di Trezzano sul Naviglio (MI). Prima indagato poi in custodia cautelare per quattro mesi a San Vittore, il protagonista, dichiaratosi sempre innocente, concluse le indagini fu rinviato a giudizio per una presunta tangente di 5mila euro. Chiese di essere giudicato con rito abbreviato, ma il GIP respinse la richiesta di arresti domiciliari. Patteggiò la pena come unico modo per uscire dal carcere. Nel racconto: il profilo dell'uomo, gli incontri a San Vittore, i rapporti con la famiglia e gli avvocati, le reazioni del mondo politico milanese, le modalità con cui ha scontato la pena, le sue puntuali argomentazioni che smontano l'accusa.
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