Democrazia, una biografia
Tutti sappiamo che "democrazia" significa "governo del popolo". Che cosa si intenda per "popolo" e quale potere debba avere sono però nozioni assai controverse. Uno dei pregi del libro di Paul Cartledge è quello di fornirci una storia, anzi una biografia - quasi si trattasse di un essere umano, ma così è stata dipinta molte volte dagli Ateniesi - della democrazia, basata su di una interpretazione ben precisa e assai esigente del significato di questo termine: vi è "governo del popolo" quando il popolo nella sua interezza prende tutte le decisioni più importanti, riguardo alla pace e alla guerra, la cittadinanza, la tassazione e così via. Altri regimi, che riconoscono libertà di pensiero e di religione o libero mercato, non possono essere definiti democrazie se il popolo intero non è in ultima istanza arbitro delle questioni più importanti. Cartledge adotta volutamente uno stile colloquiale, come si addice alla biografia di un vecchio conoscente, per tracciare la lunga e controversa storia di questa forma di governo, nata ad Atene nel 508/7 a.C. e ancora vitale, sebbene messa in discussione, in tante parti del mondo. Un itinerario che dall'antica Grecia ci porta attraverso la Repubblica e l'Impero Romano, l'Europa rinascimentale, la fondazione degli Stati Uniti, la Gran Bretagna ottocentesca e l'epoca contemporanea e le sue sfide al "governo del popolo".