La libertà è una cosa seria
Nell’immaginario romanzo di Flavia Florindi, Trieste è un mondo socialmente e politicamente diviso, uno più tecnologico e ricco, l’altro più arretrato e violento. In questo scenario seguiamo le vicende di Tommaso, un sedicenne pieno di rabbia nei confronti della madre, rea del tradimento del padre. Un giorno, Tommaso finisce nella parte sbagliata della città, cadendo accidentalmente dal muro a seguito di una bravata. Viene salvato dal vecchio guardaboschi Michele e da sua nipote Aligia, ma con l’arrivo dei contrabbandieri la situazione si complica e per il protagonista inizia una corsa verso la libertà che dovrà conquistare a caro prezzo. Comprende verità molto diverse rispetto la vita agiata che ha vissuto nella Trieste A, liberandosi da preconcetti e verità distorte. Un percorso doloroso ma ineluttabile di presa di coscienza e allo stesso tempo di conoscenza della verità sulla sua famiglia, via che lo potrà liberare dai propri fantasmi. Il romanzo prende spunto da fatti storici, come la divisione di Trieste in due parti, dai quali l'autrice ha preso spunto per affrontare il valore della libertà.