Io mi carico di rabbia

Io mi carico di rabbia

"Appoggiai la mano dietro la mia nuca come se un poliziotto mi stesse caricando a forza su una volante e spinsi la testa in direzione del piatto bollente. La mia stessa mano mi riprese per i capelli e li strappò, ma questa volta aprii le palpebre alla ricerca di Vanessa. Pulii le feritoie degli occhi, fissai Vanessa e le dissi: "Ora va meglio? I miei brufoli ti disturbano o è il minestrone a non piacerti? O forse è che tuo fratello è un inetto che non ti assomiglia? E il sangue che scorre nel tuo corpo è identico a quello che scorre nelle vene di un imbecille privo di controllo?" Vanessa mi guardò: per la prima volta ero sicuro di essere ascoltato."
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