L'alba del Nuovo Mondo. Come il continente Indio-Latino ha smesso di essere il giardino di casa degli Stati Uniti
Oggi il mondo, ad oltre 500 anni dai viaggi di Cristoforo Colombo, sta riscoprendo il Continente indio latino. Personaggi come Chavez, Lula, Morales o gli eredi di Peron stanno portando i loro Paesi verso una nuova dimensione, acquisendo un ruolo autonomo e sempre più importante sullo scacchiere mondiale. Il risveglio politico, economico e sociale degli ex cugini poveri di Washington sta anche spostando gli equilibri geopolitici globali, con il Brasile già lanciato verso la conquista di un posto tra i Paesi più ricchi del mondo e il Venezuela che sta facendo di tutto per emularlo; non a caso a livello continentale sono sempre di più i motivi di attrito tra Brasilia e Caracas, che rappresentano due diverse concezioni politico-economiche: da una parte un liberismo moderato professato dalla prima e dall'altra il socialismo del XXI secolo di cui Chavez si è fatto non solo promotore ed interprete ma anche e soprattutto ideologo. In un mondo sempre più multipolare inoltre il risveglio dell'America latina ha scatenato gli appetiti di Cina, India e Russia che hanno da tempo iniziato la loro corsa alle risorse energetiche della regione.
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