L' allenatore di lucciole
"La prosa fugge via, la poesia resta, ci interroga come questi versi forti, densi di un'umanità che si fa domanda, rivolta, cattiveria ma anche dolcezza. Proprio come un'onda, che va e torna. E alla fine di tutto questo, mi verrebbe voglia d'essere poeta, un allenatore di versi, come Enrico è un allenatore di lucciole. Ne vedo il lieve bagliore che s'allontana, lo ritrovo qui e lo seguo, senza sapere dove mi porta. Vado a vedere quando cominciano carne e sangue. Cominciano qui e sono quello che conta." (dall'introduzione di Roberto Perrone) "Ma pareggiare è ancora essere vivi? Meglio tirare dritto, fissare negli occhi l'avversario, fargli capire che mai - nemmeno nei sogni migliori la palla si staccherà dai tuoi piedi. Fare le pulci al peggio, ribellarsi al nulla, non è retorica e nemmeno pignoleria. Solo l'ultimo passaggio, l'arte necessaria per respirare ancora. E farsi trovare, quando qualcuno là fuori cercherà chi è rimasto ancora vivo con una parola in tasca." (dalla postfazione di Patrick Fogli)
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