La Bibbia parla di Dio. Ma anche di alieni...
"Durante la mia indagine sulla sindone giunsi alla convinzione che l'uomo, la cui immagine è impressa sul telo, sia veramente scomparso dall'interno del lenzuolo che avvolgeva il suo corpo nella tomba; cioè che sia avvenuto davvero qualcosa che chiamiamo resurrezione. Cristo, però, dopo tale fenomeno non salì subito al cielo; rimase in Palestina per almeno quaranta giorni. Cosa avvenne nella tomba? Perché non potrebbe essere stato "trasportato" altrove e rianimato con l'aiuto di una tecnologia molto avanzata e quindi a noi sconosciuta? Ho cominciato ad accarezzare l'ipotesi che Gesù fosse sì maestro, però di un altro mondo, in senso che provenisse da una civiltà molto più antica e avanzata della nostra e quindi cominciai a prendere in considerazione alcune argomentazioni di coloro che sostengono e pubblicizzano le teorie degli alieni venuti sulla Terra nei tempi antichi. Nella storia del contattista George Adamski (1861-1965) alcuni individui, da lui ritenuti esseri extraterrestri, gli regalarono un ciondolo di pietra per potersi mettere in contatto con loro. A quel punto mi si accese la lampadina più nascosta del cervello e mi ricordai che anche l'Efod dei sacerdoti ebrei, un pettorale che aveva, secondo le direttive del "Dio" di Mosè, dodici gemme preziose, permetteva di instaurare contatti audio fra chi lo indossava e qualcuno che parlava per conto della divinità degli Israeliti. Sono così giunto alla convinzione che non sarebbe insensato provare a leggere la Bibbia in un modo diverso, più letterale (mantenendo il massimo rispetto per essa perché è la radice della fede di tre grandi religioni) considerando che per nulla verrà intaccata l'autorità di Dio che, a mio modesto parere, resta il regista della vita e del creato" (Michele Salcito)