Metamorfosi filosofali. Commento all'«Asino d'oro» di Apuleio
La riproposizione in di una rarità del patrimonio filosofico ed ermetico della civiltà classica, nel solco di una continuità ermeneutica come affermazione di un'identità prima che di natura culturale, essenzialmente di natura spirituale, che è anima vivente di una dimensione, pone se stessa oltre la nichilistica catabasi della società contemporanea. Tale riferimento di una precisa riaffermazione noetica, non poteva trovare migliore manifestazione se non nella ripubblicazione di una perla dell'esoterismo dei primi del '900.
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