Innamorarmi è stato così semplice
"Innamorarmi è stato così semplice" si compone di alcune storie d'amore, apparentemente instabili; in realtà il romanzo è tutto percorso da un Amore profondo, dalla sua luce come dalle sue difficoltà; e dalla toccante filosofia del volto, dei volti femminili. L'io narrante è attento alla magia delle piccole 'cose': racconta della neve, delle fragole selvatiche nei boschi, delle casette ai margini di una foresta, della vita sommessa ma armoniosa dei pettirossi, del suono delle campane; delle innumerevoli suggestive passeggiate. Claudio Segat, però, sa anche scrutare l'anima dei protagonisti, suscitando spesso un'impalpabile misteriosità; c'è nella sua narrativa una sorta di intimità luminosa. Scrive pagine memorabili sulla solitudine, sul dono di sé, sul silenzio in generale; sul silenzio di Dio in particolare, di cui offre un'interpretazione che capovolge quella consueta. Dimostra inoltre un sensibile gusto per il viaggio interiore e per il camminare a piedi, e una fervida partecipazione alla vita dei senza dimora, degli apolidi e dei girovaghi. In "Innamorarmi è stato così semplice" ritorna un leitmotiv sotterraneo ma incessante: innamorarsi è bello, è un miracolo, è un'esperienza meravigliosa e sconvolgente proprio per la semplicità con cui avviene. Segat procede nella sua tessitura dell'Amore con levità e malia, indugiando con "una segreta tenerezza" sulla quotidianità della vita.
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