Le isole della bellezza
Alain Gerbault è nato a Laval nel 1893, in un'agiata famiglia di industriali. Durante la Prima Guerra mondiale si è arruolato nell'aviazione; dopo la guerra si è lanciato negli affari senza grande successo e ha partecipato a numerosi tornei di tennis, sport che praticava fin dall'infanzia. Nel 1921 decise di cambiare vita e comprò una vecchia barca da regata, Firecrest, con la quale realizzò nel 1923 la prima traversata dell'Atlantico in solitario da est a ovest. Nel 1924 ripartì per i mari del Sud, per poi raggiungere Le Havre nel 1929. Questo giro del mondo gli valse la fama internazionale. Sempre attirato dal mare e dalla Polinesia, della quale s'innamorò durante il suo periplo, ripartì nel 1932 su una nuova barca, la Alain Gerbault. Alla fine del 1933, gettò infine l'ancora alle isole Marchesi, prima tappa di quella che avrebbe chiamato "la rotta del vero ritorno". E fu una liberazione, come se, dopo anni di tormenti e di erranza, Gerbault si ritrovasse. Condividendo la vita degli isolani, la loro pesca, i loro giochi, annotando le loro leggende, esplorando le isole una a una, condusse una vita libera, senza preoccuparsi delle convenzioni - e le prime pagine di questo racconto brillano della felicità raggiante della riscoperta. Più tardi verrà il tempo del fallimento e della disgrazia, che egli evocherà con rabbia in "Un paradiso che muore", quando tutti i suoi sforzi per salvare la cultura polinesiana si scontreranno con la dura legge della "crudele civiltà bianca".