Il pollice smaltato
È una scrittura che vuol investire e anzi aggredire il presente. Nel succedersi delle soluzioni sbigottenti e persino a tratti eccentriche determinate dallo sfaldamento della realtà e dallo stupore che questo ingenera, non si dispiega nessuna polemica per mero partito letterario volendo solo agire contro le convenzioni, avverso un feticismo archeologico della letteratura che oggi sembra imperversare presso veneranti neo-arcadie. O meglio questo anche avviene. Ma rimanendo per così dire implicati nella meccanica dei versi e dei lemmi, delle strofe e del ritmo: tutti insieme mezzi necessari per una terapia d'urto contro un presente insostenibile. In questi andamenti e scorrimenti delle frasi poetiche in cui le parole scaturiscono l'una dall'altra per contiguità e insieme per connessione semantica, per evocazione fonica, i concetti poetici divengono in un tratto sintagmi pittorici (o scultorei, nella logica di un rimario petroso) e insieme concetti pratici, funzionali al discorso, perché no anche ideologici nel senso di una concezione del mondo e di una sua lettura critica...
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