Dio è distratto
"Scrivere una prefazione su Gianluca Liguori è un onore, perché so già dove arriverà se non lo stroncherà un incidente o una qualche malattia mortale. Io non ho paura di investire il mio nome su questo scrittore. Questo è e resterà sempre il suo primo libro, è quello che gli dissi quando voleva rivederlo da capo a piedi, ma è 'letteratura allo stato selvaggio', con un'infinità di perle nascoste in giro nel fumo. Questo romanzo è la crescita di un giovane nella capitale ('Roma colpevole di alcuni miei peccati...') che vede il tempo che 'trascorre in fretta, incandescente', un giovane che deve fare i conti coi soldi, gli amici, l'amore e le sue stesse aspirazioni. I soldi: sempre più difficili da trovare, che hanno in ostaggio la nostra felicità, che ci costringono a volte a prostituirci ad un lavoro o ad un altro, mentre la nostra vita vorrebbe essere tutt'altro, vorrebbe ignorarli, ed essere una profonda ricerca, un continuo scoprirsi con gli amici e le donne, per poter poi ricordare 'le coincidenze, il caso, i presagi, le sfiorate verità.'" (Dalla prefazione di Pedro Adelante)