Duepercento
C'è una parola inglese che non trova il giusto corrispettivo nella nostra lingua, ma che sarebbe perfetta dovendo attribuire a questo romanzo un solo, unico aggettivo. La parola in questione è "dirty", sporco.Diciamo solo che saremo a bordo di una macchina sporca e prestante, che probabilmente ci si farà male, e che il cuoco cinese (ma sì, dai, facciamo finta che fosse davvero un cuoco) e la vecchia battona sono due tizi che, volenti o nolenti, dovreste farvi piacere, perché potreste trovarne molti come loro, scavando nel fango e scrostando via il sangue che lordano queste pagine.C'è amore in questo libro, e c'è una grande passione in questa scrittura. Entrambi al servizio di tecnica e talento, come è giusto che sia.Passione e amore.Dirty love, cantavano i Motorhead.(dalla prefazione di Luca Ducceschi)
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