Dove vanno gli italiani? Lotta di classe nell'era dell'autoritarismo tecnocratico
La crisi ha prodotto nel nostro paese un fenomeno inedito: con l'insediamento del governo Monti, i fiduciari delle più alte istanze finanziarie e bancarie hanno preso la testa delle istituzioni dello Stato senza l'avallo delle urne. Questa svolta ha rappresentato il vero e proprio atto d'inizio della nuova fase politica definita "Terza Repubblica". La distruzione delle conquiste sociali accelera grazie alle politiche della "trojka" UE-BCE-FMI, con l'entusiastico sostegno di un padronato che non rispetta nemmeno più la contrattazione collettiva. Una situazione che non può non preoccupare i democratici e i progressisti di tutta Europa, consapevoli del ruolo pionieristico che l'Italia ha già giocato in passato nell'invenzione di nuovi sistemi repressivi e reazionari, a cominciare dal fascismo. La risposta è da cercare nelle radici democratiche e antifasciste di un popolo che, dal Risorgimento alla Resistenza, si è sempre levato contro l'oppressione, armato di una delle Costituzioni più progressiste del mondo. Quali forze sociali sostengono il nuovo autoritarismo tecnocratico? Qual è la loro ideologia? Quali fattori sono irrinunciabili per rovesciare la situazione?
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