Coca Cola. Poemetto eroicomico in sonetti, liberamente ispirato alla vita di Cola di Rienzo (Er)
L'opera segue un filo narrativo e acquisisce i contorni di una storia, quella di coca Cola, un perdigiorno, una creatura della periferia romana, con velleità di poeta, che, al rifiuto della "coatta" Nina di cui si è invaghito, sogna di divenire portavoce e alfiere degli ultimi, dei reietti della società, e restaurare l'antica romana dignità perduta. Il tutto sotto gli occhi della madre prostituta, una Mamma Roma di pasoliniana memoria, assurta a ruolo simbolico di Roma stessa come voce narrante. Nel suo delirio coca Cola ripercorre i passi di Cola di Rienzo e di Mussolini, due personaggi storici che similmente, ponendosi l'uno come tribuno, l'altro come duce del popolo, vollero caricarsi il peso di una missione per cui si dimostrarono inadeguati. Er coca Cola scivolerà in un incubo in cui nulla succede, perché, come nel sogno, nulla può succedere, in quanto posto oltre la sfera dell'azione, ma tutto accade giacché totalmente confinato nell'anima. Prefazione di Claudio Porena.
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