Giuseppe Meoni (1879-1934). Un maestro di libertà
Giuseppe Meoni, Gran Maestro Aggiunto, rimasto solo al comando dell'Istituzione, eroicamente, tentò di salvare il salvabile, cercando anche di porre la sede massonica fuori d'Italia, ma giunse prima l'"ammonizione" e poi il "confino" all'isola di Ponza che portò il Nostro, povero, malato e senza lavoro, alla morte prematura a cinquant'anni. Altri elementi di valore del saggio risiedono nei numerosi documenti inediti che Guglielmo Adilardi non nuovo nel reperire documentazione d'archivio inoppugnabile nei propri decennali studi sulla massoneria - ha rinvenuto nell'Archivio del Collegio Cicognini di Prato, ove Meoni studiò ed insegnò, nell'Archivio Centrale dello Stato di Roma ed in altri, che completano in modo esaustivo la figura del personaggio. Ultimo elemento di validità del lavoro risiede nella meticolosa ricerca di tutti gli articoli, che sono evidenziati o nel testo o nelle note, che scrisse Giuseppe Meoni in oltre trent'anni di onesta professione giornalistica.
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