I quaderni del rifiuto 2006-2017
Una scrittura notturna, frantumata e singhiozzante, dà voce agli umori di una coscienza devastata e invasata dal sentimento del Nulla. L'insonnia, il tempo, la morte, le lacrime, la malinconia, la noia, la solitudine, il fallimento, la malattia, il suicidio, la necessità del "no", la possibile-impossibilità della poesia si fanno materia di un'intima e contrastata riflessione mai disgiunta dagli imperativi di un quotidiano tremendo. Brani dispersi di una biografia lacerata denunciano una perdita immedicabile irrompendo in una narrazione franta e randagia, che fa di tutto ciò che è marginale il punto di osservazione privilegiato del definitivo crollo di tutte le strutture regolative del reale e dell'uomo nel suo esserci nel mondo. L'ossessione di un altrove sentito fin dentro le viscere dell'essere. L'esperienza di un esilio partecipato e vissuto dopo il naufragio di tutti i possibili e l'inconfessabile aspirazione: tentare di nuovo di vivere.
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