L' elogio dell'anarchia di due eccentrici cinesi III sec.
Se non vi fossero lucchetti e chiavistelli, non vi sarebbero ladri, poiché nulla essendo protetto e nascosto sarebbe prezioso e desiderato, e non vi sarebbero dunque neppure i ricchi. Se non vi fossero ladri e ricchi, non vi sarebbero né prìncipi né sudditi, perché non servirebbero leggi per punire e onoranze per premiare. Non vi sarebbero allora le gerarchie, perché non ci sarebbe gloria per il nobile e infamia per il vile, e quindi la Società, prima e massima forma di corruzione e pervicace superstizione, sarebbe essa stessa del tutto vana. L'uomo allora ritroverebbe quel suo naturale stato di noncuranza, simile all'animale, all'acqua e al vento che scorre, contento del necessario, ossia del suo conformarsi al Tao nella non-azione, senza più nessuna distinzione tra intelligenza e stupidità, bene e male, bello e brutto, nel movimento spontaneo del proprio istinto, senza neppure l'intralcio dell'io.