Letteratura e cultura popolare
"Cultura popolare è quella delle classi oppresse. Studiando esempi di essa abbiamo indicato le operazioni compiute nei suoi riguardi per ridurne lo spessore storico e antropologico". La eterodossa lezione critica di Antonio Piromalli trova negli studi sulla cultura popolare uno dei suoi momenti più fecondi e originali. Le indagini raccolte in questo volume, compiute sul finire degli anni Settanta, costituiscono ancora oggi, in tempi di drammatico declino della critica, di disfacimento della letteratura e di oltranzismi conservatori, un nitido riferimento metodologico. Nel policentrismo delle culture popolari il critico individua l'esistenza di "un filone sommerso mantenuto subalterno, censurato, soppresso" che vale la pena di indagare, in cui le minoranze e le classi subalterne esprimono bisogni autentici di giustizia sociale e di libertà. Nel tracciare un poco consolatorio quadro storico-politico delle vicende italiane dall'Unità al secondo dopoguerra, Piromalli restituisce dignità letteraria e valore politico a opere, scrittori, poeti dimenticati dalla industria culturale e da critici troppo spesso obbedienti alle rigide regole delle confraternite.
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