Terrorismo reazionario, europeismo imperialista, internazionalismo comunista
La crisi in Medio Oriente ha messo all'opera gli spacciatori di paura. La paura costruita dal "terrorismo reazionario", strumento impazzito delle borghesie mediorientali, che non si fa scrupolo di trucidare lavoratori inermi e di rimestare fanatismo e odio razziale. E le paure agitate di rimando in Europa e in Occidente. Muta all'improvviso il senso comune distillato da giornali e televisioni, è il momento dei tribuni e demagoghi, degli intellettuali voltagabbana, del giornalista furbo in cerca di occasioni editoriali, e anche del prete. Eppure tutto ciò non è inevitabile, c'è un'alternativa alla guerra, al terrore, ai fanatismi, alle ideologie con cui si vogliono soggiogare le coscienze. Il proletariato, nei numeri, ha una forza colossale. In Nord Africa e in Medio Oriente avrebbe la forza per scrollarsi di dosso borghesie corrotte e fallimentari. E quale potenza sarebbe, unito ai salariati dell'Europa, dell'India, della Cina, al proletariato di tutto il mondo. Il proletariato potenza mondiale, contro le potenze del capitale e dell'imperialismo: è l'unica risposta a un mondo di paura.
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