Crisi globale e ristrutturazione europea
La nostra scienza marxista ha analizzato oltre mezzo secolo di sviluppo capitalistico, ricorrendo a concetti e a formule che rimandano alle tendenze di fondo del movimento reale. Si tratta appunto di "sintesi scientifiche", il cui scopo è afferrare e riassumere il tratto chiave del mutamento in un dato periodo. Gli anni Novanta e poi gli anni Duemila sono segnati nel Vecchio Continente dalla "ristrutturazione europea", nel senso che gli assetti economici, sociali e politici sono indirizzati dal processo di integrazione. "Crisi delle relazioni globali" e "ciclo del debito", a cavallo tra primo e secondo decennio del nuovo secolo, mettono fine al ciclo trentennale del liberismo imperialista: il segno liberista negli scambi mondiali non è cancellato, ma in forme nuove torna ad avere peso l'intervento di Stato, nel consolidamento dei debiti sovrani e nei salvataggi bancari e industriali. La conoscenza del "ciclo politico europeo" e delle sue contraddizioni ha imposto di aggiornare il compito del radicamento di un'organizzazione leninista in una metropoli imperialistica matura. Oggi la sfida è attestarla nel cuore dell'imperialismo europeo.
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