Un anno con la Pina
Chi è la "Pina"? Dice di lei la mia amica scrittrice e giornalista Sara Magnoli: "la Pina, reinterpretazione della casalinga di Voghera' - definizione che diede Alberto Arbasino, in un articolo sul Corriere della Sera - è una ex-mondina, una ex-operaia di fabbrica. Oggi è inebetita di fronte ai cambiamenti. È una persona anziana che vuole aderire alle innovazioni ma che ha una quotidianità radicata e che quindi guarda il nuovo con occhi smarriti". C'è una Pina "opinionista" che parla di cronaca e di politica a modo suo, una Pina "gossippara" che parla degli eventi tragici del condominio, una Pina che vive una religiosità popolare e intensa, una Pina che si incontra al mercato o all'ospedale a curarsi da malattie che hanno nomi impronunciabili. Ma un po' di Sciura Pina c'è nella Perpetua di Don Abbondio, nelle sorelle Materassi di Palazzeschi, nell'Adalgisa di Gadda o in certe donne di Piero Chiara, con la memoria che corre a Tarsilla, Camilla e Fortunata Tettamanzi. C'è una Pina tragica, incattivita, impietosa, irriverente, dissacrante, ma anche una Pina che sa far ridere, sorridere e riflettere. La "Sciura Pina" è un po' quello che siamo tutti noi.
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