Open door
Open Door è un paese campestre alle porte di Buenos Aires che prende il nome da una comunità psichiatrica, fondata lì nel 1908, dove i pazienti vivono senza restrizioni. A Open Door si ritrova la protagonista, una giovane donna di cui non si rivela mai il nome, portata da un destino che sembra aver perso la strada. La sua compagna è sparita, sfumata nell'aria all'improvviso nel quartiere porteño La Boca. E l'incapacità di dare un senso a questa scomparsa la spinge via da Buenos Aires. Nel paesino la pace diventa noia, le persone con cui la donna stringe legami d'emergenza sono animali sofferenti almeno quanto lei. Così si ritrova presa fra una storia rimediata per lenire la solitudine con un uomo più solo di lei e l'amore per una ragazzina ribelle che la fa perdere ancora di più. Tutto è sospeso dietro una linea d'ombra, ma Opendoor travolge e il vuoto che si respira entra in contatto con le passioni più forti, con qualcosa di primitivo e straripante. L'opera prima di Iosi Havilio, giovane scrittore argentino, racconta una storia messa sotto vuoto, distilla il disagio e lo smarrimento, compone nella vastità degli spazi della periferia argentina una malinconica ballata di sentimento e abbandono.
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