Il futuro sarà di tutta l'umanità. Voci dal carcere

Il futuro sarà di tutta l'umanità. Voci dal carcere

"In questo viaggio ogni lettore potrà cogliere spunti per riflettere su ciò che è il carcere. Il carcere è fatto di mura, ferro, sbarre, sporcizia, violenza. Dunque lo non so se le leggi sono giuste / o se le leggi sono ingiuste; so che sono emanate da un potere, so come è fatto un carcere e mi sembra assurdo che vi vivano dentro degli innocenti, vi crescano dei ragazzi o giovani adulti, vi seppelliscano vivi fino alla morte biologica persone cambiate, e persino per i veri colpevoli, trovo ingiusto questo dispositivo degenerante per la persona e cercherei di impiegare i fondi per costruire strutture alternative da organizzare responsabilmente, con personale di tutt'altra formazione e mentalità. La persona che si è macchiata di uno o più reati va aiutata per essere restituita migliore, non peggiore, ed è argomento di tutti, è figlia di tutto il nostro Paese. Nel rispetto delle vittime, che vanno in primis e sempre tutelate. Credo fermamente che l'errore, il male, attraverso il male non possa essere curato: questo è un assurdo, che rincara la dose, e sono convinta che solo il perdono possa redimerlo. Dunque che la compassione, anzi, che la pietà non vi sia di vergogna." (Antonella Speciale)
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