Novecento rom
Nell'inverno del 1989, quando in Romania si accendono le prime manifestazioni di dissenso contro Nicolae Ceausescu, Decebal ha diciotto anni. Fa parte di una comunità rom che si è stabilita alle porte di Timisoara e vive nel rispetto di tradizioni antichissime, nate dalla leggenda della cacciata zingara dall'India e dal mito dei figli del vento. Il precipitare degli eventi politici nella Romania incendiata dalla rivoluzione, aprirà ai giovani rom le porte dell'esodo e metterà in luce le fragilità di un popolo orgoglioso del proprio passato ma costretto ad aprirsi alla modernità , senza mai dimenticare l'ardore, la magia e l'istinto dei figli del vento. Prima che un'intera generazione abbandoni il paese, Simplon, il padre di Decebal, riunirà la famiglia per raccontare ai suoi figli le drammatiche tappe della cacciata zingara durante la Seconda guerra mondiale e la tragicità del porrajmos, il genocidio subito dai nomadi nei campi di concentramento. La solidità delle tradizioni e l'orgoglio di un intero popolo saranno l'eredità e allo stesso tempo il fardello che Decebal e gli altri giovani rom dovranno portare con sé nel loro viaggio in Europa, un bagaglio che li costringerà a confrontarsi con il mondo dei gagè e a rileggere la loro storia per scriverne una nuova pagina.
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