L'esercizio del vuoto. Il mimo e il funambolo nello spazio dell'arte
L'autore, critico d'arte, docente di Storia dello Spettacolo e Antropologia dell'Arte a partire dalle esperienze raccontate da Etienne Decroux e Philippe Petit (un grande mimo e un grande funambolo), con questo libro delinea l'arduo percorso che l'uomo artista compie grazie alla sua opera, chiamato da una necessità espressiva ad affrontare dolori e paure alla costante ricerca di una verità, non solo dell'arte ma anche della vita. L'arte, in qualunque forma si manifesti, richiede un pubblico, ma il primo spettatore di un'opera è sempre il suo artefice. Questo doppio movimento dell'artista, da creatorea spettatore, risulta ancora più complicato quando artista e opera sono coincidenti. Nell'arte del mimo e del funambolo, il corpo è la materia prima dell'espressione. Conclusa la presentazione, dove prima erano il mimoe il funambolo non resta altro che un palcoscenico vuoto o un filo teso vicino al cielo. Il vuoto, però, è per entrambi il luogo della rivelazione di se stessi e del mondo.
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