Simbolismo e laicità in Dante e nelle opere di isprazione dantesca

Simbolismo e laicità in Dante e nelle opere di isprazione dantesca

Dante Alighieri è un universale che oramai soggiace all’immaginario collettivo travalicando, naturalmente, i confini già estesi entro i quali è nato. La letteratura di Dante s’è fatta mondo, universo e ha sparso ovunque le sue spore, germinando visioni, letture, ricezioni e influenze, più o meno palesi e più o meno nascoste, all’interno del panorama artistico, non soltanto letterario, mondiale. Il secondo numero di “Pagine Inattuali”, di cui questo testo raccoglie gli articoli, riflettendo su tale evidenza, ha perciò provato a offrire di Dante non solo l’interpretazione di celebri specialisti di fama internazionale come Ronald Martinez o Ruedi Imbach (intervistato da Anna Tropia), ma anche quella di studiosi decisamente meno affermati, appartenenti ad ambiti disciplinari non necessariamente letterari. L’influenza di Dante è stata così rintracciata nel lavoro del cubano “Grupo Orígenes” (Mayerín Bello); nell’opera dello scrittore e saggista argentino Juan José Saer (Magdalena Perkowska); nella strutturazione di due personaggi di Jorge Luis Borges (Livio Santoro); nel pensiero di Karl Marx (Giovanni Sgro’); nel cinema italiano (Andrea Sanseverino). Viene inoltre offerta una lettura affascinante del Lucifero dantesco attraverso le classiche tematiche del perturbante (Anna Chiaiese); e infine viene offerta una rassegna circa il contributo dantesco alla definizione del concetto di sovranità (Claudia di Fonzo). Il numero è poi impreziosito da tre microfinzioni, ispirate alla “Comedìa”, che lo scrittore argentino Norberto Luis Romero ha voluto generosamente donare alla rivista.
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