Inutili fuochi
Estate, agosto. Ricardo, Andrea, Marta, Lia, Carlos, Dashenka... si aggirano in un residence estivo, così circoscritto da sembrare una prigione. Una manciata di vite tanto vicine da potersi toccare mentre ballano su un ritmo latino americano. Libere abbastanza da potersi nascondere o fare finta di non conoscersi. Come i bambini che sanno di dover tornare sempre al punto di partenza, da soli. Una scrittura ruvida, un romanzo in cui tutto è ordinario e niente è normale.
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