Non siamo mai abbastanza
Le passioni sportive, civili e private vissute da Marco nell'arco di trentasei anni, a partire dal suo concepimento avvenuto durante i mondiali di calcio del 1974 fino agli ultimi campionati del 2010. Lo vediamo bambino cantare la sigla dell'Uomo Tigre davanti alle nuove emittenti private e tirare di scherma dopo aver abbandonato l'idea di diventare un asso del pallone. Più grande trasferirsi da Napoli, la sua città, a Bologna, poi sempre più al Nord, a Torino, per lavorare come giornalista, e lì la scoperta dell'amore e la nascita di una figlia, mentre accanto scorrono i fatti italiani, dalla Legge Basaglia all'uccisione di Moro, dalla discesa in campo del presidente del Milan all'affermarsi della Lega, in un'Italia che pare sempre più divisa. Una vita fotografata nei giorni in cui gioca la Nazionale. Il calcio si intreccia alle vicende del nostro paese, fino a diventarne lo specchio, il simbolo, l'emblema davanti agli occhi sempre meno incantati e sempre più consapevoli e critici del protagonista. Un mosaico fatto di micro-episodi in cui possiamo leggere le attese, le aspirazioni e le delusioni di una generazione che "non si aspetta di vivere in condizioni migliori di quella che l'ha preceduta".
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