Un gioco da grandi
Ben è alto quasi due metri, ha poco più di vent'anni e nella vita vorrebbe fare lo scrittore. A caccia di esperienze, lascia l'America e sbarca in Baviera, nella desolata cittadina di Landshut, per giocare a basket con la formazione locale degli Yogurt. Relegato in panchina, Ben divide il suo tempo tra gli allenamenti, l'attesa che precede le partite e le incursioni solitarie nel quartiere di Monaco dove una volta viveva il ramo ebraico della sua famiglia. E mentre gli altri giocatori si trasformano pian piano nei protagonisti della storia che anni dopo sarebbe diventata un libro - questo -, Ben conosce Anke, l'ex moglie di un compagno di squadra. È la scossa che cercava: per la prima volta è costretto a mettersi in gioco. In bilico tra narrativa e memoir, e immerso nell'atmosfera esaltante e transitoria dei campionati di provincia, "Un gioco da grandi" e il racconto dei tormenti di un ragazzo che non teme di misurarsi con la sconfitta, né di scoprire la distanza che separa i propri sogni dalla realtà delle cose.