Dove ora sono
"Dove ora sono: fin dal titolo, il libro di esordio di Matteo Auciello propone una poesia intesa come riflessione sul senso dell'esperienza, sui conflitti che la attraversano, su una corporeità vissuta contemporaneamente come limite e potenzialità vitale. Si può dire anzi che, costantemente, in questi versi la fragilità dell'io si rovescia in forza emotiva e dignità etica, secondo un'ambivalenza che si rispecchia nella lingua e nello stile. Qui sembrano alternarsi un andamento discorsivo e forme metriche chiuse, più legate a un'idea di poesia come ricerca espressiva e artificio (con prevalenza delle seconde nella veste del sonetto). In ogni caso il libro rifiuta la "poesia pura" e si collega a una tradizione (tutta moderna) che combina lirismo (e dunque "canto") e antilirismo (e dunque prosa, ironia, distacco critico). Ne deriva un linguaggio meditato, più ritmico e sonoro che visivo, incline alla testimonianza del vissuto ma capace, nello stesso tempo, di scarti espressionistici e barocchi."
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