Apocalypsis. Canti scelti
Quale progetto può affrontare, sulla soglia dei sessant'anni, uno scrittore che ha stilato una importante storia della letteratura agronomica occidentale, che ha raccolto in volumi i propri reportages dall'agricoltura del Pianeta, che ha impegnato anni e passione in una trilogia narrativa che non ha conosciuto il successo del pubblico, per la quale lettori autorevoli hanno espresso l'apprezzamento più caloroso? È la domanda che si è proposto, nel 1998, Antonio Saltini, impegnato, nella propria casa tra i boschi dell'Appennino, a rileggere opere antiche, o nelle lunghe escursioni tra faggete e dirupi che ne interrompevano il lavoro al computer. La risposta, maturata tra un'alba sul torrente, e la revisione della biografia di un agronomo elvetico, è stata l'idea, più propriamente, la suggestione, di tentare l'opera somma, più ardimentosa e più improbabile, il poema sacro.
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