Dino Silingardi. Fiori, pigmenti e carbone
La fotografia è di casa a Villa Carlotta fin dagli anni a cavallo tra fine Ottocento e primo Novecento: è l'epoca in cui i grandi fotografi italiani con base a Firenze, Brogi e Alinari, inseriscono i capolavori del museo e le vedute del parco nei loro cataloghi di immagini dei luoghi più celebri d'Italia, contribuendo ad accrescere la fama di questo sito già molto celebre. Nella prima metà del Novecento la Villa ospita concorsi fotografici prestigiosi e con il diffondersi della fotografia a colori diventa un soggetto prediletto dagli editori di cartoline, specie per le spettacolari fioriture primaverili di azalee e rododendri. Per queste ragioni la ricerca fotografica dedicata da Dino Silingardi (Mantova, 1954) ai fiori trova una cornice particolarmente significativa tra le sale della Villa. Non solo per il soggetto della sua indagine - i fiori, appunto - ma anche per la particolare tecnica con cui sono realizzate molte delle immagini esposte: l'antico procedimento della stampa al carbone, capace di restituire al bianco e nero una ricchezza di toni che evoca le prime fotografie scattate in questi luoghi ai tempi del duca Giorgio II di Sassonia-Meiningen.
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