Nell'anima miele e spilli
Rachele Tantulli ha pensieri che urgono dentro, ha un fiume di luce che attraversa le sue dita e vuole uscire, diventare inchiostro e sporcare il mondo, giungere fino alle orecchie di chiunque, come la musica. Ecco perché è una poetessa inquieta. Lei va oltre l'apparenza, inonda, avvolge, sconvolge. Questa sua anima di miele trasmette essenzialità, non ha fronzoli né arzigogoli, non fa intendere, ma dice. Come i temporali estivi all'improvviso, come le scie degli aerei. Si legge col fiato bloccato e poi viene da buttar fuori tutta l'aria e mettersi a pensare. Una poetica vicina all'edificazione spirituale, a tratti dubbia, in altri passaggi sicura. Ma tutto questo fa parte dell'essere fatti di carne. Umani.
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