Cittadinanza: né breve né lunga, semplicemente buona. «Cittadinanza a punti». Nuove regole per diventare italiani
Il tema della concessione della cittadinanza è di grande attualità. Da più parti si propone un alleggerimento dei requisiti per diventare cittadini italiani ed in particolare la cosiddetta "cittadinanza breve". Ma impostato così il tema, il rischio è solo quello di alimentare equivoci e favorire l'adozione di soluzioni legislative inutili, se non dannose. La "cittadinanza" attiene al nucleo fondamentale della legislazione di uno Stato, esprimendo, in particolare, l'identità politico-giuridica del cittadino, le modalità della sua partecipazione alla vita politica, l'insieme dei suoi diritti e doveri. La cittadinanza esiste in quanto esistono le nazioni, e le regole che disciplinano la concessione della cittadinanza dovrebbero essere sempre definite sulla base di un'idea consapevole e condivisa della comunità nazionale e dei suoi interessi. La cittadinanza non è un "diritto", ma è piuttosto un patto. Un patto fra la collettività nazionale e l'aspirante cittadino. Un patto che non serve a favorire il processo di inserimento dei non cittadini che abbiano deciso di vivere stabilmente in Italia, ma - al contrario - si pone come momento finale di un processo di reale e compiuta integrazione.
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