Abruzzo
Bruno Tamiozzo, autore di queste sconvolgenti immagini, fotografa all'indomani della tragedia e decide di soffermarsi sulle rovine, sulle piazze martoriate, sui vicoli scomparsi sommersi da fiumi di mattoni e calcinacci, e congela vicende guardando all'interno delle sezioni delle abitazioni, osservando attimi di vita quotidiana interrotti in una precisa ora come se una bizzarra e feroce divinità avesse voluto fermare il tempo per osservarlo meglio per curiosare nelle pieghe delle esistenze di ognuno. Ad un primo sguardo nelle foto dell'autore sembra di trovare solo la desolazione dell'inferno; ma quando ci si sofferma si intravedono sprazzi di luce. Lampi di intimità nella cucina illuminata di un pensionato insonne o nel letto caldo di una giovane coppia, o ancora più in là nel fasciatoio di un bimbo attorniato da piccoli giocattoli morbidi e colorati strappati al cataclisma. Continuando ad osservare con sempre maggiore attenzione, da ogni indizio riaffiorano miriadi di piccole storie di vita.
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